Quarta di copertina:
Francia,
novembre 1764.
Tra
la nebbia e le ombre del fitto bosco nero che circonda Le Malzieu, nella
regione del Gévaudan, si aggira una Bestia. «...È talmente veloce che è impossibile
raggiungerla nella corsa... una Bestia enorme, simile a un lupo, ma troppo
grande per esserlo» si legge nella Gazzette de France.
Misteriose
morti si succedono nel bosco, riaffiorano antiche leggende, supposizioni e
sospetti dividono la popolazione.
La
quindicenne Marie è una ragazza diversa dalle altre, è curiosa, e, unica
persona nel paese, ama leggere e sa scrivere. Quando i suoi amici cominciano a
sparire nel bosco, è decisa a scoprire perché. Che cos’è la Bestia?
Nella
ricerca della verità, Marie si troverà alle prese con dicerie e menzogne e, faccia
a faccia con realtà insospettabili, capirà di non potersi fidare di nessuno,
nemmeno di suo padre. Intanto la Bestia li osserva, li bracca e non risparmia
anima viva sul suo percorso.
Ma
il pericolo più grande per Marie saranno due occhi d’ambra venati d’amaranto
che racchiudono un segreto...
Titolo: La Bestia
Editore: Reverie
Collana: ForTeen
Pagine: 181
Prezzo: 12 euro
Incipit:
Mi ero alzata di buon’ora, il tempo sorrideva a quella giornata speciale, c’era luce. Il sole si nascondeva fra le nuvole e scaldava le pietre del paese. Quella che si dice una bella giornata a Le Malzieu. Nel Gévaudan, in autunno, è il massimo che si può sperare. Non c’era niente di meglio che la mattina di mercato con quella gradevole temperatura. Legai i capelli con un fiocco, il nastro rosso di mia madre, il mio preferito e una delle poche cose che avevo di lei. Feci scivolare il mantello leggero sulle spalle, color cartazucchero, imbracciai il cesto di vimini e scesi in strada. Le vie erano invase da mamme e bambini vestiti a festa, dopo i banchi ci attendeva la messa della domenica. Era il giorno più bello della settimana. Le fatiche di tutti venivano ricompensate. - Michelle non correre! - Corinne! Vieni qui! - Buongiorno Sofie e Claudette - dissi alle mamme. - Buongiorno a te, Marie - risposero le sorelle. Sorelle che avevano sposato due fratelli. In un paese piccolo come Le Malzieu matrimoni familiari erano all’ordine del giorno. Superai le donne e mi confusi nel chiacchiericcio della piazza.
Solo le voci dei mercanti sovrastavano, con offerte incredibili, i pettegolezzi domenicali. Mi avvicinai a un banco rapita dal blu cobalto della lana. - Josephine, quanto lo fai un gomitolo? - Due franchi al chilo, Marie. Contavo le monete che avevo in tasca, dovevo prendere del pane per pranzo prima del resto, quando la mercante sussurrò: - Hai sentito cos’è successo in altura? - No, un altro gregge perso? - Magari, Amélie, la figlia di Patrik il vaccaro, è stata attaccata. - Da chi? - Una Bestia. - A quindici anni i ragazzi non credono più ai mostri - disse papà raggiungendomi al banco. Quella mattina era uscito presto di casa. Lo salutai con la testa. Persi interesse alla conversazione quando mi accorsi che i paesani ammutolivano. Mi voltai e vidi un ragazzo. L’intero paese lo stava osservando. Il giovane camminava al centro della piazza e la gente si faceva da parte, notai che i volti esprimevano timore e disprezzo. Il ragazzo era diretto al pane, passando mi sfiorò e alzò il volto. I suoi occhi erano del colore della terra in autunno. Il viso spigoloso messo in risalto dalla pelle bianca e dai capelli lunghi e ramati. Faticavo a togliergli gli occhi di dosso. - Perché siete tornati? Non vogliamo i Chastel qui! - gridò qualcuno tra la folla. - Vattene via! - insistette un coro. Il ragazzo si avvicinò al banco e qualche vigliacco gli tirò delle patate. Andai su tutte le furie e reagii frapponendomi fra lui e la folla. - Basta, lasciatelo in pace! - gridai.
Non fu abbastanza per fermarli e un paio di lanci mi colpirono. Le donne risero di me e papà mi strattonò via. - Cosa diavolo credi di fare? - Perché fanno così? Quel ragazzo sta comprando come tutti. - Marie, tu non sai niente. Sei solo una ragazzina. Se sapessi chi è... - È un ragazzo poco più grande di me. - No, è Antoine Chastel. La sua famiglia è stata esiliata ne le bois noir che non eri nata. Ascoltami bene, sono pericolosi, devi stare lontana da lui, promettimelo. - Ma, ma... non capisco. - Non c’è niente da capire, è così e basta! Promettimelo! - Va bene, prometto. Le promesse, non ero brava a mantenere le promesse; mentre papà mi portava via dal mercato non potei fare a meno di vol- tarmi e incontrai i suoi occhi. Antoine Chastel mi stava osservando di soppiatto. Sentii il cuore nascondersi in fondo allo stomaco: «che figura», pensai. Ero stata portata via come una mocciosa davanti al ragazzo più bello che avessi mai visto.
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